Il nome della barca? Come sceglierlo, dove farlo apparire, o come cambiarlo..
Iniziamo quest’articolo con una triste e modificata citazione del famoso storico Valerio Massimo Manfredi.
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Hai comprato la tua barca e non sai che nome dare al tuo piccolo gioiellino? L’hai già scelto ma non sai dove scriverlo? O forse no, peggio, vuoi cambiarlo! Non ti preoccupare, la squadra Samboat ha fatto una ricerca sul processo di attribuzione nome delle barche per accompagnarti in questa dura scelta.
Prima di abbordare i vari casi, vogliamo ricordarti che Samboat nasce prima di tutto per aiutare i proprietari di imbarcazione ad ottimizzare le esagerate spese di gestione, noleggiando tra privati la barca in questione. Vieni a dare un’occhiata qui.
Caso 1 – La Scelta del nome: Un nome è per sempre
Cominciamo facendo un po’ di chiarezza e impostando il discorso con i termini nautici appropriati. Nel momento in cui compri, o più tradizionalmente fai costruire, la tua imbarcazione, acquisisci in pieno diritto nautico il titolo d’ “armatore”. Una volta armatore, potrai “varare” la barca, trattasi dell’inserimento in acqua della suddetta, ma prima dovrai attribuirgli un nome. E se il battesimo viene eseguito con l’acqua benedetta niente di meglio che una bottiglia di spumante per un momento del genere.
Ma torniamo a noi, tra i consigli che abbiamo collezionato, ci sono quelli pratici, evita di scegliere dei nomi troppo lunghi o complicati, non solo per te ma anche per la guardia costiera locale. Il nome dovrà essere facilmente pronunciabile alla radio per eventuali comunicazioni d’urgenza.
Nell’universo nautico una sorta di Galateo è stato impostato, creando norme che ben pochi armatori hanno seguito. Di fatti tra queste, una sul nome persiste da generazioni. Lo sapevi che le imbarcazioni militari dovrebbero possedere un nome maschile al contrario quelle commerciali o da diporto uno femminile? Sempre nella categoria tradizione, sono consigliati i nomi in dialetto che richiamano la tua zona di navigazione, rendendo omaggio al mare nel quale navighi.
La moda che incorre attualmente nella scelta dei nomi si basa sui giochi di parole, concetti astratti, ma anche astrali (notoriamente nomi di stella). A questi si aggiungono i più classici, come le dediche ai propri amori, alla famiglia o ai defunti.
Come consiglio personale, segui una metodologia razionale, partendo per categorie di idee, seleziona una ventina di nomi e leggili a voce alta davanti alla tua barca. Cerca qualcosa che non sia banale ma soprattutto ricordati che un nome è per sempre, quindi scegli bene!
Caso 2 – Dove e come fare apparire il nome: Fiancata, poppa o prua
Una volta scelto il nome, un problema da non sottovalutare, è quello del posizionamento di quest’ultimo. Dove e come scrivere il nome della propria “bambina” è un problema annesso alla scelta, e, anche se molte volte risolto tramite consiglio della casa di costruzione, abbiamo deciso di aggiungere qualche riga al riguardo.
Innanzitutto, prima di posizionare la scritta, il carattere ed il font rivestono una notevole importanza. Un classico è l’uso del corsivo o italico, per i più pignoli. Un carattere del genere si adegua perfettamente ai nomi latini o ai modi di dire, un esempio su tutti? Dulcis in fundo. In base ai colori della barca, orientati su delle sfumature che esaltano il nome.
Per i più pigri, un grafico potrebbe darti consigli o “standard” da rispettare per dare al tuo nome il miglior stile. Ti consigliamo di richiedere prestazioni soprattutto per gli adesivi più complessi. Si hai sentito bene! Gli adesivi si adeguano meglio alle nuove barche a motore, al contrario della pittura più indirizzata ad un’imbarcazione di certa data.
Bene, terminata la parte del design si può passare alla parte operativa: incollare o pitturare il nome, creando un legame inseparabile tra l’astratto e il concreto. Finita questa operazione non si torna più indietro! In genere i nomi vengono posizionati sullo specchio di poppa, ma non è raro di osservare dei nomi su entrambi i lati a prua. Riguardo quest’ultima posizione, ricorda che questo spazio, in caso di immatricolazione dell’imbarcazione, deve essere usato per i numeri identificativi.
Caso 3 – Il cambio del nome: Le terribili leggende del mare
Passiamo all’ultima parte, la più conosciuta: il cambio del nome della vostra imbarcazione. Andiamo subito a fare un po’ di chiarezza e a smentire i saputelli. Leggenda tramandata dall’antica Grecia, si raccontava che tutte le barche erano segnate in un registro, di cui il sommo Poseidone (o Nettuno), ne fosse il proprietario. Il suddetto Registro delle Profondità, veniva quotidianamente controllato da Poseidone, indicandogli posizione e luogo delle diverse barche registrate. Cambiare nome significava ingannare il Dio del mare rovesciandosi addosso la sua collera. Rabbia che si è identificata nella sfortuna col tempo.
Per i meno superstiziosi, il nome delle barche può essere cambiato e anche molto facilmente. Questa procedura riguarda in particolar modo le barche immatricolate, nel caso contrario, per barche inferiori ai 10 metri, il nome può essere cambiato senza nessuna particolare procedura. Ma ritornando al caso delle imbarcazioni più grandi è necessario far domanda alla Capitaneria di porto di riferimento, allegando CDI, licenza di navigazione e versamento di 15 euro alla tesoreria provinciale. A meno che il nome sia offensivo o più probabilmente già selezionato da qualcuno nella stessa provincia il cambiamento sarà avvenuto con successo.
Tecnica usata da molti per rimanere al limite sta nell’aggiungere una nuova parola o creare una parola composta con quella precedente, dando vita così ai nomi più fantasiosi possibili. Per quanto riguarda la parte religiosa, gira sui forum nautici una versione di preghiera al dio del mare da invocare che potrebbe fare a caso tuo.
Bene, pensiamo aver fatto il giro completo. Se sei interessato ad altre informazioni non esitare a leggere altri articoli sul nostro blog.
Un’ultima richiesta: commenta con i nomi più fantasiosi o con i nomi delle tue barche lasciando la tua mail, una sorpresa per i più audaci.