Da Hong Kong a Londra in meno di 41 giorni 21 ore e 26 minuti
Giovanni Soldini, ULTIME NEWS
Dopo aver superato la latitudine di Gibilterra (36°N) questa notte, Maserati Multi 70 ha virato e iniziato a dirigersi verso le coste del Portogallo. Per lo skipper Giovanni Soldini e il suo equipaggio (Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella) la navigazione dell’ultima parte del percorso del record Hong Kong-Londra si conferma di bolina, con venti contrari.
Commenta Giovanni Soldini: “Siamo a sole 1000 miglia della meta. In condizioni normali, con venti portanti, potremmo arrivare a Londra in meno di 48 ore. Però Nettuno ha deciso altrimenti ed è da diversi giorni che tiriamo bordi di bolina, prima lungo la costa africana, ora lungo quella europea. Passata la latitudine di Cabo de São Vicente, presto saremo sopra Lisbona e continueremo a bordi sino a Calais, con il vento in rinforzo fino a 25/30 nodi da Est quando saremo nella Manica”.
“Dobbiamo cercare di andare il più velocemente possibile”, continua Soldini, “perché più tardi arriveremo, più vento prenderemo; ma nello stesso tempo bisogna risparmiare il materiale e la barca che soffrono di più di bolina. La strategia è di navigare sotto costa, in modo da prendere meno mare e meno corrente. Poi bisognerà gestire bene le correnti della Manica. Nei prossimi giorni sono previsti coefficienti di marea alti e quindi correnti forti. Paradossalmente è peggio avere la corrente a favore e il vento contro perché genera un mare molto ripido e pericoloso. Bisognerà stare molto attenti”.
Dopo quasi 32 giorni di navigazione, alla classifica delle ore 6.56 UTC, il vantaggio di Maserati Multi 70 sulla tabella di marcia del detentore del record è di 1.375 miglia. Mancano 1.136 miglia (sulle 13.000 iniziali) fino all’arrivo a Londra, attualmente previsto nella mattinata del 23 febbraio.
Ma qual è l’origine di questa rotta?
Fin dagli inizi del 1700 Canton, ricca e frenetica città alla foce del Fiume delle Perle, era stata il fulcro del commercio del tè. Le navi europee ed Americane arrivavano in porto solo per sei mesi all’anno e caricavano beni lussuosi. Il tè veniva prodotto principalmente nel Fujian da Marzo a Maggio e poi trasportato via fiumi o canali dai coolies fino a raggiungere il porto di Canton. Se il tè sopravviveva allo strano viaggio sarebbe arrivato in porto fra Settembre ed Ottobre.
A questo punto il carico arrivava nelle stive delle navi europee e da lì partiva per il Vecchio Continente e a questo punto era già inverno.
Il viaggio vero e proprio però doveva ancora iniziare perché il carico aveva davanti a se ancora sei o otto mesi di navigazione in acque pericolose. Quando il tè raggiungeva il porto di Londra erano passati dai 12 ai 18 mesi dal giorno della sua raccolta.
Nel 1845, viene costruito quello che ora consideriamo il primo vero clipper americano, il Rainbow, un piccolo gioiello di ingegneria dell’epoca, venne prodotto da una compagnia di New York e prese il mare nel 1846. Nel momento in cui gli Inglesi e soprattutto la Compagnia delle Indie Orientali si rendono conto della velocità di queste navi, gli Americani hanno già conquistato parte del commercio fra Cina, America ed Europa.
I clippers avevano un look molto attraente, slanciati, eleganti e veloci con abbastanza spazio per la merce da caricare che stabilizzava ulteriormente il viaggio in mare.
Il primo clipper britannico a salpare fu il Torrington nel 1846 e fu solo il primo di molti altri.
Il problema dei clippers Americani era sostanzialmente quello che il governo Britannico aveva proibito l’arrivo delle navi Americane in tutti i porti Inglesi, divieto che perdurò fino al 1849, ma nel frattempo i clippers arrivavano in Olanda, Francia, Germania, Spagna ed anche in Italia. Anche Garibaldi prima di avventurarsi con i suoi mille lavorò su un clipper che faceva rotta da New York a Canton.
Dopo il trattato di Nanchino del 1842, che liberalizzava altri porti Cinesi oltre a quello di Canton, gli Occidentali scoprono che nel porto di Fouchow il tè arriva quasi due mesi prima che a Canton o Shanghai e questo permette alle navi di partire in estate senza dover aspettare l’inverno.
Il porto di Fouchow diventa estremamente popolare, le navi partivano fra maggio e agosto dal porto per arrivare a Londra dopo soli tre mesi.
In quel periodo la prima nave ad arrivare a Londra stabiliva il prezzo del tè, che veniva pagato molto di più di quello nelle navi successive e siccome al capitano della nave in questione veniva dato un grosso premio in denaro, i clippers gareggiavano fra loro in quell’arduo viaggio dove monsoni, tempeste, pirati, correnti e reef facevano di tutto per renderlo ancora più impervio.
Per vent’anni i Clippers si sfidarono sugli oceani in questa gara che era parte vitale del commercio del tè e nel 1866 avvenne la gara più emozionante e seguita. Undici clippers partirono assieme dalla Cina e di questi, quattro di essi per mesi navigarono fianco a fianco fra Oceano Indiano e Atlantico. Arrivati lungo le coste della Gran Bretagna, i due clippers più veloci, furono Ariel e Taeping che si trovavano ad un solo miglio di distanza.
Ll Taeping arrivò in porto con venti minuti di anticipo sull’Ariel e vinse così la gara ed il premio.
Il 1869 è la data che segna l’inizio del declino di queste navi, ormai è tempo di navi a vapore e l’apertura del nuovo canale di Suez le favorisce. Alla fine dell’Ottocento c’era ancora qualche clipper errante, che trasportava merce decisamente meno importante del tè e l’epoca gloriosa di questi yacht commerciali era ormai finita. Oggi il Cutty Sark, ormeggiato a Greenwich a Londra, ci ricorda quella breve ma entusiasmante era che vide protagonisti uomini valorosi e coraggiosi e soprattutto le loro bellissime navi.
La tradizione della rotta del tè oggi
Il record attuale è detenuto dal catamarano di trenta metri Gitana XIII di Edmond de Rotshild costruito nel 1999 portato dallo skipper Lionel Lemonchois, che ha fermato i cronometri dopo 41 giorni 21 ore e 26 minuti.
Maserati Multi 70 nasce invece nell’ottobre 2011 con il nome di Gitana 15. Fino al “volo” di fine marzo 2016 quando, con 20 nodi di vento, Gitana 15 raggiunge i 43 nodi di velocità. Pochi giorni dopo Gitana 15 cambia casacca e diventa Maserati Multi 70 cominciando una storia che prosegue ora nel tentativo di record da Hong Kong a Londra. Qui però la vediamo impegnata nella versione senza foil.
Il “volo”
Maserati multi 70 ha infatti mantenuto la struttura originaria del Mod 70 varato nell’ottobre 2011. Lungo 21,20 metri, largo 16,80 metri e costruito quasi per intero in fibra di carbonio, il trimarano di Giovanni Soldini pesa 6,3 to1nnellate e sull’albero alare di 29 metri può alzare 310 metri quadrati di vele nelle andature “strette” e 409 nelle andature portanti con un rapporto superficie velica/peso di 49,2 mq/tonnellata nel primo caso e 64,9 mq/tonnellata nel secondo. Maserati Multi 70 il 18 gennaio scorso, nel Mar Cinese meridionale ha raggiunto la velocità di 44,7 nodi. Sono 82,7 km/h!!!
Noi di Samboat.it tifiamo tutti per il team Maserati Multi 70, il suo equipaggio e per lo skipper Giovanni Soldini che invitiamo a farci visita nelle nostre sedi. Buon Vento e a presto a Londra!!!